Gli ultimi dati sull'incidentalità pubblicati dall'ANIA evidenziano come in Italia, nel solo 2009, si sono verificati circa 3.700.000 incidenti con poco meno di 1.100.000 feriti.
Numeri preoccupanti che descrivono uno scenario di estrema criticità sotto il profilo sociale ed economico.
Ma soprattutto, un problema tutto italiano, visto che da un confronto internazionale, gli altri Paesi europei presentano una situazione meno drammatica.
L'obiettivo del convegno è stato di capire quali sono le cause di questa disparità.
I key players da anni hanno operato per migliorare i tre elementi che incidono sulla sicurezza stradale: sono stati resi obbligatori numerosi dispositivi on-board sui veicoli che ne hanno aumentato i livelli di sicurezza, si è intervenuti, anche se ancora parzialmente, sulle infrastrutture per garantire una mobilità più sostenibile e sono state introdotte norme più severe per regolamentare la circolazione stradale.
Apertura dei lavori
Dopo i saluti di benvenuto del Presidente del Cnel, Antonio Marzano, che ospita il convegno, ha preso la parola il prof. Renato Mannheimer che ha illustrato i risultati della ricerca, commissionata dalla Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale ad ISPO, che hanno stigmatizzato la correlazione tra comportamenti e osservanza delle regole.
Tavola rotonda
Modera Bruno Vespa
Hanno partecipano
Giuseppe De Rita - Presidente Censis
Kathrin Hoppe - Coordinatrice del gruppo di lavoro sicurezza stradale del CEA
Simonetta Matone - Magistrato ufficio legislativo del Ministero della Giustizia-Presidente Centro Nazionale di Documentazione e Analisi dell'Infanzia e l'Adolescenza
Pere Navarro Olivella - Direttore Generale del Traffico del Ministero dell'interno spagnolo
Sandro Salvati - Presidente Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale
Intervento di Giancarlo Giannini - Presidente ISVAP
Conclusioni: Fabio Cerchiai - Presidente ANIA